giornale di brescia 14/03/2024

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bresciaoggi 13/03/2024

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giornale di brescia 21/02/2024

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il punto di brescia dicembre 2023

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giornale di brescia 06/12/2023

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GIORNALE DI BRESCIA 15/09/2023

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26/04/2023 giornale di brescia

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da IL PUNTO di Rezzato e Mazzano

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07/04/2023 GIORNALE DI BRESCIA

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09/03/2023 sito REGIONE LOMBARDIA

Turismo: il sentiero del Carso bresciano tra i 16 nuovi cammini della mappatura lombarda

Il sentiero del Carso bresciano numero 530 è stato inserito nei 16 nuovi cammini della mappatura dei sentieri lombardi presentata alla Borsa internazionale del turismo (Bit).

Un anello di 66 chilometri e 500 metri che parte da Rezzato e che è stato ideato dall’associazione locale “Naturalmente”, con l’obiettivo di aiutare il territorio a essere maggiormente visitato e conosciuto nella fascia collinare che attraversa il territorio di dieci Comuni: Rezzato, Botticino, Serle, Vallio Terme, Gavardo, Prevalle, Paitone, Nuvolento, Nuvolera e Mazzano.

La partenza e l’arrivo del percorso sono nello storico Parco di Bacco: il percorso è interamente indicato a terra con i segnavia biancorossi del Cai ed è agevole e adatto a famiglie con bambini, grazie alla costante presenza di rifugi dei Gruppi Alpini, spazi di sosta e alla facilità di raggiungerlo dai centri abitati.

Una vera e propria novità non solo dal punto di vista promozionale ma anche puramente naturalistico, perché offre fenomeni carsici, sia sull’altopiano di Cariadeghe, sia scendendo verso la pianura, cosa sicuramente inedita per la zona; si possono apprezzare cavità, inghiottitoi, grotte, doline e campi solcati, strati di rocce lavorati da millenni dall’acqua, che si nasconde nel sottosuolo per emergere sotto forma di sorgiva.

20/02/2023 GIORNALE DI BRESCIA

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C’è anche il sentiero del Carso bresciano numero 530 che parte da Rezzato, nei 16 nuovi cammini inseriti nella mappatura dei sentieri lombardi presentata nei giorni scorsi alla Bit (borsa internazionale del turismo). Il sentiero del Carso bresciano un anello di 66 chilometri e 500 metri ideato dall’associazione «Naturalmente» di Rezzato, entra dunque in una mappa ben più ampia di quella locale, che aiuterà la conoscenza di questo suggestivo sentiero, che corre lungo tutta la fascia collinare e attraversa il territorio di dieci Comuni: Rezzato, Botticino, Serle, Vallio Terme, Gavardo, Prevalle, Paitone, Nuvolento, Nuvolera e Mazzano.

Come si snoda il percorso

La partenza e l’arrivo del percorso sono nello storico Parco di Bacco a Rezzato, sede dell’Associazione, ma ci sono accessi ed uscite per ognuno dei tratti comunali interessati dal sentiero. Il percorso è interamente segnato a terra con i segnavia biancorossi del Cai, ed è agevole e adatto a famiglie con bambini, con presenza di rifugi dei Gruppi Alpini e spazi di sosta. Inoltre è facilmente raggiungibile dai luoghi abitati: si può scegliere anche di percorrerne solo alcuni tratti. Va detto che rispetto alle più conosciute zone montane della nostra provincia è un paesaggio inedito proprio perché offre fenomeni carsici, sia sull’altopiano di Cariadeghe, sia scendendo verso la pianura. Camminando si possono apprezzare cavità, inghiottitoi, grotte, doline e campi solcati, strati di rocce lavorati da millenni dall’acqua, che si nasconde nel sottosuolo per emergere sotto forma di sorgiva.

La guida

Un paesaggio che è anche memoria del lavoro dell’uomo, nel bosco e nella pietra, della semplice e sapiente arte rintracciabile in chiesette, monasteri e santuari, in vecchi borghi, cascine e fienili, di una cultura collegata alla vita quotidiana che è bene ritrovare camminando. Ed è proprio per consentire ai visitatori una conoscenza più approfondita di questi luoghi, che l’associazione «Naturalmente» sta predisponendo un nuovo opuscolo dove si descrivono paese per paese i luoghi artistici e culturali come pure gastronomici da visitare, lasciandosi momentaneamente alle spalle la natura. Non solo, allo studio dei volontari del sodalizio rezzatese anche la possibilità di tracciare un sentiero ciclabile, che risponda alle esigenze di chi vuole usare la due ruote per percorrerlo. Quest’ultimo progetto non sarà a breve, ma c’è tutta l’intenzione e determinazione di realizzarlo, per offrire un’opportunità in più a chi lo vorrà conoscere.

 

IL PUNTO Gennaio 2023

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19/01/2023 GIORNALE DI BRESCIA

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04/04/2022 GIORNALE DI BRESCIA

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Articolo Web di BRESCIA a TAVOLA

Il Sentiero del Carso Bresciano: un percorso originale e insolito

Finalmente è arrivata la primavera e con le temperature più miti c’è voglia di stare all’aria aperta e godere della natura e dei paesaggi di cui la nostra provincia è ricca.

Noi vi suggeriamo un’escursione sul Sentiero del Carso Bresciano. Si tratta di un anello di 66 km e 500 mt che costeggia la fascia collinare nel territorio di dieci comuni. Formato da rocce sedimentarie calcaree di antica origine oceanica attraversa i comuni di Rezzato, Botticino, Serle, Vallio Terme, Gavardo, Prevalle, Paitone, Nuvolento, Nuvolera e Mazzano.

Essendo un percorso circolare, partenza e arrivo si trovano nello stesso punto, ossia nello storico Parco di Bacco a Rezzato, sede dell’Associazione Naturalmente ideatrice del sentiero. Considerata la lunghezza del percorso, sono previsti accessi ed uscite in ogni singolo comune attraversato dal sentiero. In questo modo ognuno potrà scegliere quanta strada percorrere in base al proprio allenamento e alle proprie capacità.

Il percorso è interamente segnato a terra con i segnavia “bianco – rossi” del CAI con il numero 530, è in larga parte facile e adatto anche a famiglie con bambini. Lungo il percorso trovate la presenza di rifugi dei Gruppi Alpini e spazi di sosta, inoltre è facilmente raggiungibile dai luoghi abitati.

Confrontato con le altre zone montane della provincia di Brescia, il paesaggio che si incontra lungo il cammino è originale ed insolito. Qui potrete osservare fenomeni carsici di rara meraviglia, sia sull’altopiano di Cariadeghe come pure scendendo verso la pianura: cavità, inghiottitoi, grotte, doline e campi solcati. Non mancano strati di rocce lavorati da millenni dall’acqua, che si nasconde nel sottosuolo per emergere sotto forma di sorgive.

Questo paesaggio porta anche l’impronta della presenza dell’uomo, nel bosco e nella pietra, visibile nell’arte essenziale di chiesette, monasteri e santuari, in vecchi borghi, cascine e fienili: espressione di una cultura strettamente connessa alla vita quotidiana che si può ritrovare lungo il cammino.

Nella alternanza di boschi e di zone più aride la vegetazione è ricca di alberi e arbusti. In questo habitat unico e straordinario convivono in maniera singolare grandi faggi e castagni, carpini e ornielli con eriche, felci e ginepri e addirittura alcune specie mediterranee come il ligustro, il terebinto e l’erica arborea e le eleganti orchidee.

Dal punto di vista faunistico sono presenti innumerevoli specie animali: dai rettili ai sauri come il biacco, il saettone, la vipera e il ramarro. Troviamo gli anfibi come la salamandra e il rospo smeraldino. Molto numerose anche le varietà di uccelli tra le quali il rigogolo e il cuculo e tra i rapaci il gheppio e lo sparviero, mentre il cielo crepuscolare e notturno si popola di civette e allocchi, gufi comuni e il gufo reale. Non mancano i mammiferi notturni come il pipistrello nano e la nottola, ma ricordiamo anche la presenza del toporagno, dello scoiattolo e del ghiro, della donnola, del tasso e della volpe come pure la presenza del cinghiale.

Questo sentiero si trova a pochi km dal Lago di Garda e può essere facilmente raggiunto da chi vuole trascorre un po’ di tempo all’aria aperta immerso nella natura godendo di splendidi panorami.

Trovate qui l’indicazione di tutti gli ingressi al Sentiero del Carso nei singoli comuni attraversati:

27/10/2021 GIORNALE DI BRESCIA

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25/07/2021 GIORNALE DI BRESCIA

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19/07/2021 COMUNE DI REZZATO


Posate le bacheche del Sentiero del Carso Bresciano, una all'inizio del sentiero del Convento dei frati(con a fianco la foto di Renato-Matita), l'altra e' posizionata nel parcheggio del parco Ferrari.
Un ringraziamento all' Associazione Naturalmente per aver contribuito alla realizzazione di questo grande risultato che interessa la comunità di Rezzato ed i comuni limitrofi.
Il Sentiero del Carso Bresciano è un anello di 66 km e 500 mt che attraversa il territorio di dieci comuni, lungo tutta la loro fascia collinare, costituita da rocce sedimentarie calcaree di antica origine oceanica.
Questi comuni sono: Rezzato, Botticino; Serle, Vallio Terme, Gavardo, Prevalle, Paitone, Nuvolento, Nuvolera e Mazzano.
Il percorso è già interamente segnato a terra con i segnavia bianco – rosso del CAI ed il numero 530. La percorribilità è in gran parte agevole e perciò è adatto anche a famiglie con bambini. Sul percorso vi è la presenza dei rifugi dei Gruppi Alpini e spazi di sosta.

 

29/05/2021 Giornale di Brescia

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Bresciaoggi 18/11/2019

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Bresciaoggi 01/11/2019

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Giornale di Brescia 09/09/2019

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Giornale di Brescia 04/06/2019

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Bresciaoggi del 26/05/2019

AB ATLANTE BRESCIANO primavera 2019

Nel  numero di AB Atlante Bresciano primavera 2019 si può trovare un bellissimo articolo sul nostro Sentiero del Carso bresciano 530

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Giornale di Brescia 17/02/2019

Bresciaoggi 01/11/2018

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GIORNALE DI BRESCIA 30/05/2018

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BRESCIA TODAY

QUì SOTTO IL LINK CHE PORTA ALL'ARTICOLO SUL SENTIERODEL CARSO BRESCIANO 530 DI BRESCIA TODAY

GIORNALE DI BRESCIA

CAI ADAMELLO

Questo mese la rivista CAI Adamello ha pubblicato un articolo sul nostro Sentiero del Carso Bresciano,

Valle Sabbia - Non Solo News

Tracciato il Sentiero del Carso bresciano

Parte da Rezzato e arriva a Vallio Terme, attraversando il territorio collinare di 10 Comuni, il nuovo percorso che permette di immergersi nella natura a due passi  da casa.

Dopo due anni di lavoro è stato completato il nuovo «Sentiero del Carso bresciano», che per 60 chilometri attraversa la natura dei territori di Rezzato (sede dell’associazione «Naturalmente» che ha ideato il percorso), Botticino, Mazzano, Nuvolera, Nuvolento, Serle, Paitone, Prevalle, Gavardo e Vallio Terme. E, nella rete bresciana del Cai, è il sentiero numero 930. 

Per rendere fruibile questo percorso è stato necessario un lavoro durato più di due anni. Ma ora sono concluse le rilevazioni effettuate con Gps dall’associazione rezzatese in collaborazione con gruppi e associazioni locali, volontari esperti del territorio e rappresentanti istituzionali (l’elaborazione delle rilevazioni è stata affidata ad un esperto indicato dal Cai). E tutte le persone interessate a percorrere il sentiero potranno disporre di una mappa generale dello stesso. 

Ogni Comune che ha aderito all’iniziativa stanzierà 1.500 euro per consentire la posa di pali e frecce lungo il percorso (che inizia e si conclude a Rezzato) e di bacheche informative da realizzare e collocare nei pressi dei palazzi comunali, a cura dell’Ecomuseo di Botticino, partner del progetto, che vede fra gli altri anche il Parco delle Colline. 

Saranno inoltre sempre i Comuni a provvedere alla manutenzione del proprio tratto di competenza. 

Il sentiero, che abbraccia la fascia collinare di dieci paesi, è in buona misura adatto anche a famiglie con bambini e risulta facilmente raggiungibile dai luoghi abitati (saranno in futuro previsti anche collegamenti con mezzi pubblici). 

Chi intende percorrerlo può scegliere di affrontare i tratti più adatti alle proprie capacità fisiche. 

Saranno, inoltre, aggiunti sentieri alternativi per chi desidera soffermarsi nelle zone di maggior interesse naturalistico o geologico. 
Il paesaggio collinare del «sentierone» è costituito da rocce sedimentarie calcaree di antica origine oceanica ed è segnato da fenomeni carsici plasmati dal lavoro millenario dell’acqua, che si nasconde nel sottosuolo per emergere in forma di sorgenti. 

A questo paesaggio si alterna una vegetazione ricca di alberi e arbusti, che va dai faggi ai castagni, così come ai noccioli e ai carpini. Percorsi tematici legati alla gastronomia, alla religione e alle acque, come pure alla storia e alle tradizioni, faranno scoprire in ogni stagione luoghi alle porte di casa di rara bellezza.

IL SENTIERO NON è TUTTORA COMPLETAMENTE SEGNATO E SONO 73 KM
 

Valle Sabbia - Non Solo News - 25/09/2016

Lungo il sentiero del Carso Bresciano

Ci hanno impiegato quasi 10 ore tre runners partiti da Vallio Terme per percorrere il nuovo sentiero che attraversa dieci Comuni nel territorio del Carso Bresciano

Tre runners sono partiti questo sabato 24 settembre di prima mattina per percorrere interamente in giornata il Sentiero del Carso Bresciano, tragitto pensato dall’Ecomuseo del Botticino e dall’associazione Naturalmente di Rezzato. 

Il percorso, per ora solo tracciato cartograficamente dal Cai, sarà nei prossimi mesi ripulito e segnalato con apposita cartellonistica da volontari dei dieci Comuni attraversati. 

Christian Ceruti, di Vallio Terme, Marco Begni, di S. Felice, e Ivan Magli, di Calvisano, hanno percorso  circa 55 km (dei 73 totali )con quasi 3000 metri di dislivello positivo in circa 10 ore, attraversando le caratteristiche zone che circondano l’altopiano di Cariadeghe. 

Dai cucuzzoli di Vallio e Gavardo, la Rocca di Bernacco e il monte Tre Cornelli, giù per i sentieri del sottobosco fino a Rezzato, quindi tra le zone di estrazione del marmo di Botticino con le sue imponenti cave, per risalire a Serle traversando l’altopiano e transitando accanto all’antico monastero, per finire con una picchiata che riporta nell’abitato di Vallio Terme.

Numerosi i punti di interesse naturalistico, culturale e religioso attraversati dal sentiero, cui si può giungere da ciascuno dei 10 Comuni attraversati con un minimo tratto di avvicinamento.

“Attendiamo la fine dei lavori, poi ci riproviamo… magari fatto al contrario!” affermano i tre corridori, stanchi ma felici.

CORREZZIONE

L'idea, i contatti, l'organizzazione e la realizzazione è dell'Associazione Naturalmente che si è avvalsa  della collaborazione di enti, associazioni gruppi alpini e volontari dei 10 comuni coinvolti nel sentiero

IL SENTIERO NON è TUTTORA COMPLETAMENTE SEGNATO E SONO 73 KM

Bresciaoggi sezione VALSABBIA

A piedi alla scoperta del «Carso Bresciano»

Alla scoperta del nuovo Sentiero del Carso Bresciano: un percorso lungo quasi 60 chilometri, con 3000 metri di dislivello, che attraversa una decina di Comuni. Tutta insieme, un’impresa non da poco: l’hanno provato, per primi, tre esperti runner bresciani. E ci hanno messo quasi 10 ore. Scarpe da trekking, tenuta sportiva e tanto fiato: sono partiti all’alba, sono rientrati all’imbrunire.

DA REZZATO a Vallio Terme, passando per Botticino, Mazzano, Nuvolera, Nuvolento, Serle, Paitone, Prevalle e Gavardo: questo il «check» del sentiero realizzato in due anni di lavoro dall’Ecomuseo di Botticino e dall’associazione Naturalmente di Rezzato.

Questi invece i tre atleti che l’hanno attraversato per primi: Christian Ceruti di Vallio, Marco Begni di San Felice, Ivan Magli di Calvisano. Adesso manca davvero poco: il sentiero è già stato mappato, inserito nei percorsi del Cai di Brescia (sarà il sentiero numero 930) e pronto finalmente a essere percorso da tutti. Nel dettaglio: dai cucuzzoli di Vallio e Gavardo, la Rocca di Bernacco e il Monte Tre Cornelli, giù per i sentieri del sottobosco fino a Rezzato, tra le vie del marmo e delle cave di Botticino per risalire poi a Serle, attraversando l’altopiano di Cariadeghe fino all’antico monastero, e poi di nuovo giù con una picchiata che riporta verso l’abitato di Vallio. Un sentiero ad anello, di circa 60 chilometri, appunto, che attraversa il territorio di 10 paesi diversi. «Il percorso segnato è in buona misura agevole - fanno sapere dall’associazione Naturalmente - e adatto anche a famiglie con bambini, con presenza di rifugi degli alpini e spazi di sosta, facilmente raggiungibile dai luoghi abitati».

Ovviamente personalizzabile, con tratti brevi o lunghi: a breve sarà disponibile la mappa definitiva, e pure la traccia Gps per gli appassionati.

NEI PROSSIMI mesi sarà ripulito e segnalato con apposita cartellonistica: se ne occuperanno i volontari, foraggiati nei materiali proprio dai dieci comuni direttamente coinvolti, che investiranno 1500 euro ciascuno per la posa di pali e di frecce, oltre che per l’allestimento di bacheche informative all’esterno dei vari municipi.

Saranno gli stessi comuni a occuparsi poi della manutenzione dell’articolato percorso naturalistico. Il primo commento a caldo, da parte dei primi esploratori: soddisfatti, stanchi ma felici. «Aspetteremo la fine dei lavori e poi ci riproveremo - spiegano in coro Ceruti, Begni e Magli - e magari lo faremo pure al contrario».

CORREZZIONE

L'idea, i contatti, l'organizzazione e la realizzazione è dell'Associazione Naturalmente che si è avvalsa  della collaborazione di enti, associazioni gruppi alpini e volontari dei 10 comuni coinvolti nel sentiero

IL SENTIERO NON è TUTTORA COMPLETAMENTE SEGNATO E SONO 73 KM

Articolo del Giornale di Brescia del 29/02/2016

Quì sotto l'articolo in PDF scaricabile

Un sentierone da 60 chilometri da percorrere Naturalmente

Il percorso è semplice e tocca dieci comuni con nove possibili tappe e un lieve dislivello.

Per ora il suo nome è «sentiero intercomunale», ma chiamarlo sentiero è forse riduttivo, vista la sua lunghezza che si snoda per circa 60 chilometri, fra le colline che toccano ben 10 comuni dell’hinterland bresciano, partendo da Rezzato, per l’esattezza dal parco di Bacco, dove ha sede l’associazione Naturalmente.

Gli itinerari. Il sentierone è stato studiato ad hoc per famiglie e bambini: e il punto più alto è sulla Vallepiana a Serle, con 878 metri di altezza, partendo dai 210 metri del parco di Bacco. Un dislivello che si raggiunge dolcemente e senza fatica, che permettere di godere e approfondire la conoscenza di un vasto territorio. Il sentiero abbraccia i comuni di Rezzato, Botticino, Serle, Vallio ,Gavardo, Prevalle, Paitone, Nuvolento, Nuvolera e Mazzano. Le tratte sono nove e vanno dal parco di Bacco al Crosal di Botticino; dal lì raggiunge la Vallepiana di Serle, mentre a scendere si tocca Sconzane di Vallio,  Somagro e Rampenaga superiore in zona Gavardo. Poi si prosegue sino a Pospesio di Prevalle, da Pospesio sino al Monte Bolle di Nuvolento per accedere alla Valle di Virle in territorio di Nuvolera, sino al punto di partenza. Ogni collegamento, da una destinazione all’altra,  è stato misurato e parte da una lunghezza di circa 3 chilometri sino ad un massimo di 7.

Un maxi lavoro. L’associazione presieduta da Gianluigi Sberna si è avvalsa, per lo studio e la messa a punto, dell’esperienza di Giorgio Scroffi, di Gianbattista Ponzoni (responsabile dei sentieri),del geologo Corrado Cesaretti, che ha curato l’aspetto cartografico e di Luca Cinesi, segretario del sodalizio. Accanto a loro i gruppi alpini dei vari comuni, gli esperti del Cai di Brescia, il Parco delle Colline, l’Ecomuseo di Botticino e le amministrazioni. Perché il sentiero sia il più fruibile possibile sono previste ancora diverse azioni che si finalizzeranno entro giugno, vale a dire i rilievi Gps e le foto georeferenziate, l’individuazione della collocazione cartellonistica, dei segnavia e dei toponomi, informazioni sui luoghi di interesse culturale del territorio e informazioni su mezzi e parcheggi pubblici. Non solo. Sarà curato anche l’aspetto turistico, con segnalazioni di carattere gastronomico, storico e geologico .Il tutto sarà contenuto in una app da scaricare sul cellulare in fase di progettazione. In una seconda fase sarà inoltre studiato un percorso per i biker. Con la primavera alle porte si offre quindi ai cittadini la possibilità di cogliere una grande opportunità di conoscenza dell’ambiente che abbiamo fuori casa, delle sue origini, della sua cultura che cambia da paese a paese, e di entrare in piena sintonia con le bellezze che la natura ci elargisce generosamente e gratuitamente.

Di Francesca Zani

Articolo - IL PUNTO di Mazzano e Rezzato di febbraio 2016

 

 

ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO: UN NUOVO ITINERARIO PROPOSTO DALL’ASSOCIAZIONE NATURALMENTE.

 

 

 

Associazione Naturalmente e Comune di Rezzato-assessorato alla cultura presentano a Rezzato il 26 febbraio 2016 alle h 20.30 nella sala Italo Calvino “verso una nuova carta dei sentieri intercomunali-percorsi tra le nostre colline alla scoperta delle bellezze di flora e fauna”.                                                                                                       

L’associazione Naturalmente si occupa di educazione ambientale e conoscenza del territorio, grazie alla professionalità dei suoi associati. Propone visite guidate per cittadini e scolaresche, serate a tema ambientale e corsi di aggiornamento tecnico-scientifico per insegnanti. L’obiettivo principale è affiancare la scuola (dall’infanzia ai corsi post-universitari) nei temi di competenza, quali botanica, zoologia, geologia, archeologia, ambiente, ecc.

Abbiamo rivolto alcune domande al presidente Sig. Gianluigi Sberna.

“Quando e come è nata la vostra associazione?”                                                                                                                                                         La prima aggregazione di un gruppo di amici (allora poco più di conoscenti) è nata intorno all’idea più volte dibattuta, di definire una carta dei sentieri del comune di Rezzato. Si è concretizzata con la redazione del libro “ Rezzato… naturalmente”, edito nel 2006, che descrive quattro sentieri del comune ( il libro è tuttora reperibile presso l’ufficio ecologia di Rezzato). Due anni dopo ci siamo costituiti in un’associazione col nome ( ovviamente) di Naturalmente. Associazione di promozione sociale per l’educazione ambientale ecc. Attualmente siamo una ventina divisi in vari gruppi di interesse e di lavoro : geologia, botanica, zoologia, paleontologia, speleologia e ed. ambientale e escursionismo(compreso il ciclo escursionismo).

“Sono molte le scuole che si rivolgono a voi per visite guidate o corsi?”                        Lavorando tutti seguiamo in genere poche classi alla volta, ciò nonostante le nostre attività nel 2015 (nel loro complesso) hanno interessato circa 1500 persone.

“Può dirci qualcosa in più in merito alla conferenza del 26 febbraio?”                                                                                           

La cartina è scaricabile dal nostro sito oltre a essere disponibile nei formati IGM e CTR, interessa 10 comuni, parte dalla nostra sede presso il Parco di Bacco, poi : Botticino, Serle, Vallio, Gavardo, Prevalle, Paitone, Nuvolento, Nuvolera, Mazzano e torna a Rezzato. Oltre all’itinerario ormai ben definito e realizzato anche  grazie al fattivo aiuto dei vari Gruppi Alpini anche da esperti camminatori. E’ stato concepito per essere percorso anche da famiglie e stiamo realizzando anche un percorso per mountain bike.

                                            di   SILVIA MASSOLINI

Articolo del 13/11/2015 pubblicato dal Giornale di Brescia

Quì sotto l'articolo in PDF scaricabile

Nel cuore della natura nasce il sentiero che abbraccia 9 paesi

Il percorso ideato da “Naturalmente” partirà dal Parco di Bacco. Sarà pronto a marzo.

Francesca Zani, Rezzato

Un sentiero nella natura lungo 60 chilometri abbraccerà i territori di Rezzato (punto di partenza), Botticino, Serle, Vallio, Gavardo , Paitone, Nuvolento, Nuvolera e Mazzano. A ideare questo grande anello di congiunzione fra paesi vicini è stata l’associazione rezzatese Naturalmente di casa al Parco di Bacco, il polmone verde dal quale partirà il lungo percorso.

PROPOSTA. L’iniziativa è stata illustrata alcuni giorni fa dal presidente Gianluigi Sberna, dal suo vice Giorgio Scroffi, da Gianbattista Ponzoni e Carla Franzini ( responsabili dei sentieri ) e dal geologo Corrado Casaretti, che ha curato la cartografia relativa all’intero percorso, grazie alla sua profonda conoscenza del territorio. Il progetto è stato condiviso con i soggetti che a vario titolo parteciperanno alla sua realizzazione: Amministrazioni comunali, Gruppi alpini dei paesi coinvolti, Ecomuseo di Botticino, Parco delle Colline e Cai.

SENZA PERICOLI. Stando alle intenzioni dei promotori dell’iniziativa del maxi sentiero, che collegherà zone con una precisa connotazione e differenti caratteristiche, offrirà alla comunità la possibilità di usufruire di un percorso senza pericoli in mezzo alla natura. Il lungo sentiero in buona parte è già esistente, ma alcuni tratti devono essere collegati e ripuliti. Tutto il percorso, che dovrebbe essere pronto a marzo, deve essere dotato di segnaletica (anche a tal proposito entrerà in gioco il Cai ). Per rendere questo itinerario il più fruibile possibile sono previsti anche dei collegamenti con i mezzi pubblici. Inoltre saranno aggiunti dei sentieri alternativi, per chi desidera approfondire le zone di maggior interesse naturalistico o geologico.

MOUNTAIN BIKE. Percorsi tematici legati alla gastronomia, alla religione, alle acque, come pure alla storia e alle tradizioni locali completeranno il lungo tracciato. I Gruppi alpini coinvolti provvederanno a collegare il “sentierone” con i loro rifugi, tappe preziose del percorso. I promotori dell’iniziativa hanno pensato anche agli amanti della mountain bike: verrà studiato un percorso con eventuali varianti per permettere anche a chi adora la due ruote di godere della bellezza della terra bresciana. L’associazione rezzatese Naturalmente (che da sempre sostiene l’importanza della manutenzione del territorio di collina al fine di offrirne la fruizione pubblica) con questa iniziativa risponde alla voglia di stare all’aria aperta a contatto con la natura.

Articoli di dicembre 2011 per Notiziario Rezzato

Il 22 settembre di quest’anno è stata ricostituita NATURALMENTE, associazione per la promozione sociale che ha come finalità la divulgazione della conoscenza del territorio e delle sue componenti ambientali, storiche e culturali in una logica di tutela e di fruizione consapevole, con particolare riferimento al territorio ad est di Brescia. Questa attività, basata sulle competenze degli associati, che sono professionisti ed esperti dei diversi temi trattati, si è sviluppata in collaborazione con enti e istituzioni di Rezzato. In particolare organizziamo visite guidate per i cittadini e le scolaresche, serate a tema ambientale e corsi di aggiornamento per insegnanti e persone interessate. Ci occupiamo di Geologia: ma anche di mineralogia, idrologia e paleontologia; di botanica: parlando di alberi, arbusti piante erbacee, particolarità botaniche e fasce climatiche e vegetazionali; di zoologia: trattando di vertebrati e invertebrati, dell’interpretazione delle tracce e del riconoscimento dei canti e dei versi degli animali e delle loro strategie di sopravvivenza e di predazione e difesa; di ambiente: parlando di clima, dell’atmosfera, dell’acqua e della terra e di archeologia: con la preistoria ed il medio evo. Inoltre trattiamo la conoscenza delle carte topografiche, dell’osservazione del cielo notturno e dell’evoluzione dei viventi e tante altre cose. Ho scritto”ricostituita”perche in realta Naturalmente ha avuto origine nel 2006 dopo l’uscita della guida ai sentieri Rezzato…naturalmente con l’adesione di gran parte degli autori. Il nostro curriculum in seguito vanta diversi interventi tra i quali: escursioni e visite guidate di cittadini e studenti sui sentieri collinari sia diurne che serali, la realizzazione di un percorso naturalistico tabellato a Nuvolera e sempre in questo comune un corso per giovani guardi ecologiche rivolto a ragazzi delle scuole medie interessati, corsi di aggiornamento per insegnanti della scuola primaria, progetti relativi all’acqua e ad altre peculiarità ambientali. E poi serate a tema: su Darwin e l’evoluzione delle specie e dell’uomo, sul Parco delle Colline bresciane a Rezzato con la sua flora e fauna, sulla geologia del territorio e l’uso della pietra , sulla biodiversità, sull’insediamento preistorico della Cà dei Grii, sui sentieri della Valverde. Quest’anno terremo una serata sull’anno internazionale delle foreste ed una sulle “escursioni fuori dal comune” con una successiva uscita in primavera. Da quest’anno ai soci originari se ne sono aggiunti altri di Rezzato, Botticino, Mazzano e Nuvolera ( ma con sede a Rezzato), accomunati, oltre che da una passione dalla voglia di trasmettere le nostre conoscenze ad altri per contribuire a “vedere con occhi diversi” l’ambiente che ci è vicino. Accoglieremo volentieri quanti, viste le premesse, avessero voglia di mettersi in gioco per perseguire i nostri obiettivi. Un sentito ringraziamento all’Amministrazione Comunale di Rezzato per la collaborazione che dura ormai da almeno sei anni sulle tematiche e le iniziative che in questo lasso di tempo abbiamo proposto, e per averci offerto l’opportunità di avere come sede operativa il rifugio del Parco di Bacco poiché , per le sue caratteristiche si presta ad essere un laboratorio didattico ideale. Chiunque volesse contattarci può farlo al n° telefonico 030 6896819 o sulle e mail [email protected] oppure [email protected]

NATURALMENTE

FRUTTI DEL BOSCO Siamo in autunno, quello che ufficialmente va dal 21 settembre al 21 dicembre anche se ormai sembra non essere più così. Sarà che “le stagioni non sono più quelle di una volta”, sarà per il riscaldamento globale; sta di fatto che quest’anno anche l’autunno ha perso o, per alcuni versi, ha rimandato le sue caratteristiche peculiari. Ma sto divagando perche lo scopo di questo articolo è di scrivere dei frutti del bosco. Parlare, in sostanza, di funghi,nocciole e castagne, ma anche di prugnoli, biancospini e rose canine, perché di questi frutti e bacche le nostre tradizioni sono letteralmente infarcite. Penso ai funghi eduli (commestibili) di ogni tipo: dal leccino (surlo) all’ovulo buono (bolè) o al mitico porcino (legorsèla) obiettivi di tante escursioni a volte soddisfacenti, a volte meno a seconda dei capricci del tempo e delle modificazioni dell’ambiente locale. Penso anche alle castagne che si fanno sempre più piccole e più bacate (salvo rari casi) per l’aggressione dei parassiti e dei soliti agenti atmosferici, ma anche dell’incuria e dell’abbandono in cui versano moltissimi castagneti. E i prugnoli, le bacche di biancospino e di rosa canina (cinorrodi) cosa c’entrano? C’entrano eccome,poiché dalle nostre parti tradizionalmente se ne facevano, certo con fatica, marmellate e tisane. Ancora una notizia: sulle nostre colline vegetano, fra le tante specie vegetali forestiere (alloctone) invasive, due specie “straniere” che invasive non sono, o almeno non troppo; e che hanno la loro origine in oriente. La prima è il dattero di S. Andrea (Diospyros lotus), che a dispetto del nome esotico altro non è che una pianta che produce kaki delle dimensioni di ciliegie e che si può vedere nella Valle di Virle nei pressi della Corna Rossa. E il giapponese alchechengi (Physalis alkekengi) una solanacea dalla curiosa e aggraziata forma e palloncino, per altri a lanterna, arricchito al suo interno di una bacca rossa persistente. Ambedue sono commestibili anche se non di sapore eccelso. Naturalmente quelli citati non sono che alcuni dei doni dell’autunno. Gli altri? Scopritelo voi stessi (appena potete) magari in una passeggiata immersa nei fantastici colori che questa stagione ci offre.

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